Modena, 16 luglio 2018
Comunicato stampa
LA RIFLESSIONE DI CONFESERCENTI TERRE D’ARGINE
“Il territorio di Carpi: tra consumi in forte calo e l’apertura di medio-grandi strutture commerciali”
“Si opta per riconvertire stabilimenti dismessi ed autorizzare nuovi spazi di vendita e non si trova una soluzione per riqualificare l’ex mercato coperto”
E’ stato un primo trimestre dalle tinte grigio scure per le Terre d’Argine sotto il profilo dei ricavi tra le MPMI del commercio e del turismo. L’andamento complessivo dei ricavi, ha fatto registrare un -2,8% rispetto al medesimo periodo dello scorso anno, con i picchi negativi maggiori tra la vendita di generi alimentari (-12,0%) e di extralimentari (-5,8%), frenati solamente dal dato dell’ingrosso in positivo e dai servizi di intermediazione di nuovo in crescita grazie al buon momento dell’immobiliare. Ma è il dato relativo al commercio al minuto a preoccupare maggiormente Confesercenti: “E’ fin troppo evidente la battuta di arresto che hanno avuto alimentare che extralimentare. Segno fin troppo tangibile che la ripresa per le piccole e piccolissime imprese del commercio è tutt’altro che consolidata e che al momento risulta quantomeno fuori luogo parlare di inversione di tendenza. Di fronte ad una situazione del genere come si fa a pensare e progettare l’apertura di nuove medie e grandi strutture di vendita su di un territorio in cui la rete commerciale risulta satura da anni?”
Domanda che mostra tutta quanta la preoccupazione dell’Associazione imprenditoriale: “In dirittura d’arrivo ci sono i 49mila metri quadrati del nuovo polo commerciale, che andranno a sommarsi al nuovo centro commerciale di via Nuova Ponente, alla nuova media struttura prevista in via Dell’Industria (ex stabilimento G.D.M.) e a quella di via Cristoforo Colombo (ex stabilimento Migor). Progetto per il quale, cosa per altro grave, dal nostro punto di vista, non si è trattato come avvenuto in passato di diritti acquisiti, bensì, per portarlo a compimento si è dovuto adottare una deroga al piano regolatore vigente. Validando in questo modo la regola che la prima soluzione per riqualificare stabilimenti dismessi è autorizzare l’apertura di medie superfici commerciali di vendita. E questo, nonostante l’assotigliarsi del mercato, il potere d’acquisto delle famiglie fermo al periodo pre-crisi e i consumi in netto calo. Senza contare che, mentre si pianificano e si cercano di realizzare nuovi spazi commerciali, non si riesce ad intervenire per salvare e rigenerare una struttura già esistente e di proprietà comunale: il mercato coperto di via Ramazzini. 800 metri quadrati che, potrebbero portare benefici a città e centro storico, se riqualificati in modo opportuno, ma per ora destinati ad oblio e degrado.”
Per informazioni: Ufficio Stampa Confesercenti Modena. Filippo Pederzini
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