Modena, 19 gennaio 2021
INFORMATIVA ISTITUZIONALE
FIEPET-CONFESERCENTI E FIPE-CONFCOMMERCIO HANNO INCONTRATO IL MINISTRO PATUANELLI: “ABBIAMO UNA STRATEGIA PER RIPARTIRE”
Restituire la dignità al settore dei pubblici esercizi, attraverso un piano ben definito che conduca a una riapertura in sicurezza dei locali. Una riapertura anche graduale, purché stabile e in grado di garantire l’effettiva possibilità di lavoro a 300mila imprese, che negli ultimi 12 mesi hanno registrato circa 38 miliardi di euro di perdita di fatturato.
È questa la principale richiesta contenuta nel documento unitario presentato da Fipe-Confcommercio e Fiepet-Confesercenti al ministro per lo Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, nel corso dell’incontro che si è tenuto ieri pomeriggio, per via telematica. Un faccia a faccia fortemente voluto e richiesto dalle associazioni maggiormente rappresentative del settore dei pubblici esercizi e che ha visto la presenza anche del viceministro Alessia Morani e dei sindacati di categoria, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil.
Un incontro chiave in cui le organizzazioni del comparto sono riuscite a ottenere dal Ministro la promessa di una nuova tranche di aiuti da 12 miliardi, di cui 7 stanziati con il prossimo Decreto Ristori 5 e i restanti con lo stralcio di imposte finora rinviate. E’ anche stata avanzata la richiesta di un commissario straordinario che gestisca la situazione emergenziale e di profonda crisi del settore. Si è inoltre affrontato i tema della riapertura in sicurezza dei locali: entro fine settimana ci sarà un altro incontro a cui parteciperanno anche il ministro della salute Speranza e i rappresentanti del comitato tecnico scientifico in cui si inizieranno a definire le modalità per una prossima ripresa delle attività in bar, pizzerie, ristoranti e pub.
I rappresentanti degli esercenti hanno presentato al ministro un documento condiviso con gli elementi e le condizioni per la ripartenza, oltre alla richiesta di altri aiuti perequativi e progressivi rapportati alle perdite di fatturato dell’intero anno 2020, mentre per l’esercizio 2021 si procederà inizialmente riprendendo le vecchie modalità utilizzate per gli indennizzi a fondo perduto.
E’ stata poi chiesta l’esenzione per i pubblici esercizi dell’Imu 2021, la proroga degli ammortizzatori sociali fino al termine della crisi, interventi sulle locazioni commerciali, la proroga per altri 4 mesi del credito d’imposta e incentivi per i locatori a ridurre i canoni d’affitto, l’allungamento a 15 anni del periodo di ammortamento dei prestiti fino a 800mila euro garantiti dal Fondo centrale di garanzia. Tra le richieste c’è anche quella di consentire ai bar e ristoranti in zona arancione di poter lavorare la sera come i colleghi attivi nelle regioni in zona gialla.
“Serve ingranare una marcia diversa – concludono Fipe e Fiepet – che inverta la stessa impostazione di principio riservata in questi mesi al settore dei Pubblici Esercizi, vittime di un rating reputazionale massacrato dalle insinuazioni sulla sicurezza e dalla classificazione di attività “non essenziali. Le nostre imprese non sono interruttori, ma da sempre tengono accesa la luce in tutto il Paese: oggi meritano questo rispetto” .
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