Modena, 22 aprile 2020
INFORMATIVA ISTITUZIONALE
Mercati alimentari: lettera aperta di ANVA e FIVA alle istituzioni
In Emilia Romagna si è determinata una situazione per cui i Mercati Alimentari e il commercio itinerante degli stessi prodotti restano di fatto sospesi, nonostante l’ultimo DCPM del 10 aprile ne permetta lo svolgimento su tutto il territorio nazionale.
Anche l’Ordinanza regionale dell’11 aprile, a dire il vero, acconsentirebbe lo svolgimento dei mercati a merceologia esclusiva di alimentari e la vendita dei medesimi prodotti nei posteggi utilizzati a tal fine, all’interno di strutture coperte o in spazi pubblici recintati e nel rispetto di alcune condizioni:
- regolamentazione degli accessi all’area mercatale
- rispetto del distanziamento interpersonale di un metro.
Un atteggiamento da parte della Regione incomprensibile, però, restringe questa possibilità solamente a quelle realtà permanentemente recintate (interpretazione della norma resa pubblica attraverso una faq) introducendo una distinzione tra aree recintate stabili o provvisorie, dove poter svolgere o meno i mercati alimentari, che pare poco giustificabile.
Alle prescrizioni delle norme, gli operatori del mercato aggiungono la disponibilità per la clientela di mascherine, gel disinfettante e tutto quello che può servire a permettere uno svolgimento del mercato sicuro per gli operatori e i consumatori, col vantaggio anche dal punto di vista sanitario di svolgersi all’aria aperta.
La possibilità di svolgere questi mercati rappresenta, inoltre, un’opportunità di riprendere l’attività a tante piccole imprese, ormai stremate che, oltre a non incassare nulla da quasi due mesi, all’inizio della pandemia hanno dovuto fare i conti anche col danno economico, dovuto alla sospensione dell’attività dall’oggi al domani, che ha costretto letteralmente a buttare tutta la merce deperibile.
Non è semplice adeguare il mercato alle disposizioni previste che non sono realizzabili in tutti i mercati, ma dove c’è la volontà delle Pubbliche Amministrazioni o di Consorzi di gestione dei servizi alle aree mercatali, di mettere in pratica i protocolli previsti, si deve dare l’opportunità anche a queste attività di operare.
Contribuiranno a decongestionare dai consumatori le altre forme distributive, oltre che a svolgere quella funzione calmierante dei prezzi che da sempre svolgono i mercati.
Gli Ambulanti di prodotti alimentari sono l’unica forma distributiva di generi di prima necessità a cui è impedito di lavorare: una discriminazione che non ha più senso.
Gli operatori dei mercati sono stati i primi a sospendere l’attività e l’hanno fatto senza polemiche, questo nonostante i gravi danni economici a cui prima si faceva riferimento.
Ora i protocolli per operare in sicurezza ci sono e dove le Pubbliche Amministrazioni sono disponibili a seguirli, i mercati devono assolutamente svolgersi.
La situazione disperata di tante piccole imprese del settore (a cui fanno riferimento altrettante famiglie), ormai logorate dalla situazione che si è generata, potrebbe veramente innescare forme di protesta anche eclatanti frutto dell’esasperazione e difficilmente controllabili.
Per questo, ANVA e FIVA, chiedono alle Istituzioni di rivedere al più presto la posizione di chiusura verso questa attività e di permetterne lo svolgimento sin dalla prossima settimana come, peraltro, avviene già in tutto il resto del Paese.
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